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la milonga solidaria...é molto altro
Di Angela Manetti
(luglio 2013)


Si è ballato dalle venti fino alle due e mezza del mattino. E mentre albeggiava molti milongueri erano sui pulman per far ritorno a casa, accarezzati ancora dalle note di un ultimo tango che legava il tramonto infuocato dell’inizio, a quell’alba luminosa della fine. Ancora una volta il Tango ha cantato la sua anima e fatto ballare quella degli altri. Anche questa volta a Livorno si è compiuto il miracolo della Milonga Solidaria, giunta alla nona edizione il 6 luglio 2013.Sono i sentimenti che muovono davvero i piedi ai ballerini, è il sentimento che da Livorno ha fatto tam-tam tra i tangueri d’Italia che hanno ancora una volta risposto al richiamo e sono ancora i sentimenti che commuovono i passi su un tango di Canaro o di Pugliese. Non si offende la Terrazza se invece di Cavalleria Rusticana le note che infiammano i cuori vengono da un’anima popolare lontana e alla fine così vicina, così familiare nell’accomunare le intenzioni e convincerci a spartire il Tango Argentino come un universale passepartout del cuore.

E di cuore i tangueros ne hanno da vendere!

Così i tangueri italiani hanno ricambiato il bel dono dell’esibizione dei maestri Roque Castellano e Giselle Gatica-Luján ballando una Chacarera livornese e in quasi 1000 per tutta la notte si sono avvicendati in un magnifico spettacolo di tango, passione e solidarietà.

Con l’adesione di 29 associazioni di tutta Italia, la milonga si è realizzata grazie alla compartecipazione col Comune di Livorno, in collaborazione con FAITANGO e con il patrocinio dell’Ambasciata Argentina in Italia. La serata, inoltre,  si è svolta nell’ambito della manifestazione della NOTTE BLU, organizzata dalla Provincia di Livorno.

In faccia ad un tramonto struggente, in un contesto evocante antichi splendori, nel mezzo della bella passeggiata a mare a fianco degli storici Bagni Pancaldi, nel monumentale belvedere della Terrazza Mascagni. Su questa terrazza, testimonianza a memoria di un cittadino illustre, quasi mille persone hanno ballato per una delle manifestazioni di tango-solidale più longeve e importanti d’Italia: la Milonga Solidaria. La serata di tango che ha raccolto i fondi per i bambini poveri e orfani de La Boca di Buenos Aires, ha dimostrato come due città ancora una volta per una notte, diventano pensiero, volontà e azione virtuosa.

Livorno è una città avvezza alla vita di quella particolare frontiera che è il mare, all’andirivieni del porto, delle genti e delle vicissitudini. La sensibilità e la solidarietà verso il prossimo trovano una porta spalancata nella naturale attitudine alla condivisione che da sempre le delineano il carattere e il cuore.

E come ha scritto Manuela Pelati presentando l’evento giorni fa “il tango non si balla senza cuore”, i livornesi hanno dimostrato quanto grande è il loro cuore.  Come gli argentini sono temperamentosi, accoglienti, passionali e impulsivi, ma anche generosi, aperti, determinati, capaci di rialzarsi dalle più vigliacche amarezze della vita con la tenacia di chi i barrios li conosce davvero, ma si chiamano Corea, Stagno, Shanghai, dove, come a La Boca, si sa bene cosa vuol dire arrangiarsi e sfangarla. Le brillano gli occhi ad Alessandra Carlesi quando instancabile elenca i dati, i numeri e i “grazie, grazie, grazie a tutti”, perché nessuno come la Ixnous sa quanta fatica, lavoro e dedizione richiede “il miracolo”, e quanta soddisfazione, quanto bene farà ai bambini della Torquato Tasso e a tutti, il suo rinnovarsi.







 La Terrazza Mascagni è quel posto di Livorno dove i livornesi diventano romantici. Chi conosce un po’ i livornesi e la loro favolosa volgarità saprà che ciò non è poco. È una terrazza affacciata sul mare, con una balaustra di piccole colonne candide che contrastano con il mare azzurro, o magari con il tramonto oro, proprio come fanno le case e le chiese in Grecia, però in modo più raffinato, elegante, lungo anche, perché la terrazza Mascagni è grande, si può camminare tanto ammirando il panorama, esercitando il romanticiscmo e l’eleganza mano nella mano.

Poi la Terrazza Mascagni ha queste mattonelle bianche e nere, non ci avevo mai fatto tanto caso quanto in quest’ultima occasione della Milonga Solidaria, durante la quale tutto a un certo punto mi è parso nero e bianco, forse ché mi hanno ipnotizzato le mattonelle a forza di girarci sopra. O forse ché è andata via la luce in tutta la città, tutta Livorno nel nero più pesto tranne questi 900 e rotti, compresa me, che ruotavano nella forte luce bianca autoalimentata dai previdenti organizzatori, immersi nel buio della notte sul mare, buttati chissà dove dalla Terrazza Mascagni che ha fatto quasi da piattaforma di lancio tra l’aspettativa e il sogno che è sempre stare sul mare la notte. Ballarci, poi.

Quella di Ixnous è una milonga a scopo solidale, che si fa ormai da nove anni, e credo sia servita molto come esperienza di lavoro per i tanti, ormai, che organizzano milonghe per raccogliere fondi per associazioni umanitarie come Ixnous . Anche la milonga che ne comprende tante, da città lontane tra loro, è un’aspettativa solidale, il sogno di persone che nel tango fanno cose meravigliose.

Roberto ballava con me vestito anche lui di bianco e nero, o almeno così me lo ricordo ora. “L’hai vista la Corsica quando c’era ancora la luce?” come parlando di un’era passata, come in un film di fantascienza dopo una catastrofe epocale che però ci aveva trovato più felici dopo.

Parlava di un isolotto a un tiro di schioppo dalla costa che aveva incuriosito anche me nella luce d’oro del tramonto, prima che si facesse tutto buio, ed era come un’ombra nei miei ricordi, come quando spegni la luce e rimane l’alone delle cose illuminate.

“Dai! Doveva essere il Giglio”.

Mi sbagliavo pure io, era ovviamente Gorgona, ora che ho Google Maps. Ma lui mi guardava fisso, occhi neri sul bianco, un po’ mortificato dall’inutilità di trovare un senso geografico realistico in quel sogno bianco e nero.

“No, hai ragione, era la Corsica, era quello che vuoi”.


http://www.milongahead.com/milonga-solidaria-ixnous
(luglio 2013)

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