La Venezia Nuova è un quartiere di Livorno, l'unico del centro cittadino che, dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, abbia conservato gran parte dei suoi gioielli storici ed architettonici, quali numerose chiese e palazzi. Rappresenta il vero centro storico della città, pur non coincidendo col nucleo originario della Livorno medicea.
Sin dal 1986, ogni estate, solitamente a cavallo tra luglio ed agosto, il quartiere diventa il centro di una manifestazione folkloristica ("Effetto Venezia"), durante la quale le strade sono animate da bancarelle, spettacoli ed eventi culturali. Sul finire del Cinquecento i Medici decretarono l'ampliamento dell'allora castello di Livorno al fine di farne il nuovo scalo portuale della Toscana. I progetti furono affidati a Bernardo Buontalenti, il quale disegnò una città di forma pentagonale circondata da un fossato. Ben presto l'abitato si rivelò insufficiente per contenere la popolazione, richiamata numerosa da una serie di benefici e privilegi promossi dal granduca Ferdinando I; per questo e per la necessità di dotare la città di un quartiere mercantile posto in diretta comunicazione con il porto, sul finire degli anni venti del XVII secolo fu deciso di innalzare un nuovo nucleo urbano nelle aree a nord dell'abitato. La zona, percorsa dal Canale dei Navicelli e dal fossato esterno alle fortificazioni buontalentiane, fu oggetto di un piano redatto dall'architetto senese Giovanni Battista Santi, il quale ideò un nucleo a forte valenza commerciale, con una serie di magazzini e abitazioni ubicate proprio alle spalle del porto. La presenza di numerosi canali e la conseguente necessità di realizzare fondazioni sull'acqua, applicando tecniche importate direttamente dalla laguna veneta, portarono ad identificare il quartiere col nome di Venezia Nuova. Un'ulteriore espansione dell'abitato, protetto a settentrione dal Forte San Pietro (1682), si ebbe intorno al XVIII secolo, quando, con la dismissione di parte della Fortezza Nuova, furono ottenute nuove aree edificabili per il quartiere. In questo periodo furono innalzati importanti edifici quali i Bottini dell'olio, un magazzino per l'olio ancor oggi esistente, mentre sulla via Borra, la strada principale del quartiere, sorsero imponenti palazzi, come il cosiddetto Palazzo delle Colonne di marmo, il Palazzo Huigens e quello del Monte di pietà. Frattanto il quartiere si affermò come sede di importanti compagnie di navigazione e consolati. Il Settecento fu anche il secolo delle grandi costruzioni religiose che conferirono al quartiere un aspetto tardo barocco: nel 1707 iniziarono i lavori per la chiesa di San Ferdinando, ai quali fecero seguito quelli per la chiesa e il convento di Santa Caterina. |
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